D come DIMORA
La Dimora è il luogo nel quale una persona abita e svolle in maniera continuativa la propria vita personale.
Il termine dimora è sinonimo di casa, abitazione, alloggio o residenza.
Ad oggi è una parola poco utilizzata, per lo più viene usata per evocare “case di altri tempi” … la dimora estiva dei Savoia, o più in generale, le dimore storiche.
Per dimora storica si intende un immobile che assume un interesse di carattere culturale e storico e che ha almeno 100 anni di storia da raccontare.
Non si tratta solo di ville, ma anche di castelli, alberghi e manieri, tutte costruzioni che presentano interesse artistico, storico e archeologico.
La parola Dimora richiama alla mente abitazioni di grandissime dimensioni, dove all’interno vivevano più famiglie contemporaneamente, dai ricchi nobili a tutta quanta la servitù necessaria per il buon mantenimento del “palazzo” e per il servizio della famiglia proprietaria.
Oggi, nel linguaggio comune, questo termine assieme a residenza e domicilio portano allo stesso concetto, ma ci sono differenze sostanziali da un punto di vista giuridico.
DEFINIZIONI E DIFFERENZE
LA RESIDENZA è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale – articolo 144 del Codice Civile
La RESIDENZA coincide con la dimora abituale di una persona, la casa in cui abita, la cui iscrizione presso il Comune di competenza è d’obbligo. La registrazione presso l’ufficio anagrafe del Comune presso cui si desidera stabilire la propria residenza deve avvenire entro 20 giorni dall’avvenuto trasferimento. La legge punisce chi non provvede a registrare la propria residenza.
Ogni qualvolta si cambia l’indirizzo di residenza si è tenuti a comunicarlo ai comuni coinvolti, quello dal quale si va via e quello in cui si intende trasferirsi. La comunicazione al proprio comune deve avvenire se si cambia solo l’indirizzo ma non il comune.
Successivamente alla comunicazione del cambio di residenza gli agenti della Polizia Municipale hanno 45 giorni di tempo per venire a fare i controlli.
IL DOMICILIO di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi – articoli 45 e 46 del Codice Civile.
Il domicilio, quindi, non deve per forza coincidere con la residenza.
Non bisogna segnalare il proprio domicilio al comune a meno che questo non coincida con un’attività, per esempio uno studio professionale.